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L'industria automobilistica aveva svolto un ruolo fondamentale nella produzione di veicoli militari e materiale bellico durante la prima guerra mondiale. Durante la seconda guerra mondiale, oltre a sfornare diversi milioni di veicoli militari.

Poiché la produzione di veicoli per il mercato civile cessò nel 1942 e pneumatici e benzina furono severamente razionati, gli spostamenti dei veicoli a motore calarono drammaticamente durante gli anni della guerra. 

I tre grandi di Detroit portarono lo sloanismo alla sua conclusione illogica nel dopoguerra. I modelli e le opzioni proliferarono, e ogni anno le auto divennero più lunghe e pesanti, più potenti, più accessoriate, più costose da acquistare e da utilizzare, seguendo la verità che le auto di grandi dimensioni sono più redditizie da vendere rispetto a quelle di piccole dimensioni.

L'ingegneria nell'era del dopoguerra era subordinata alla discutibile estetica dello stile non funzionale a scapito dell'economia e della sicurezza. E la qualità è peggiorata al punto che dalla metà degli anni '60 le auto prodotte in America venivano consegnate agli acquirenti al dettaglio con una media di ventiquattro difetti un'unità, molti dei quali legati alla sicurezza.

Dopo aver toccato il record di 12,87 milioni di unità nel 1978, le vendite di auto prodotte in America sono scese a 6,95 milioni nel 1982, poiché le importazioni hanno aumentato la loro quota sul mercato statunitense dal 17,7 al 27,9%. Nel 1980 il Giappone divenne il principale produttore automobilistico del mondo, una posizione che continua a detenere.